·
Gesù, facendosi
incontrare nel fratello (cfr. <<ogni volta…l’avete fatto a me>>)
ci rivela sempre un aspetto di se stesso: es.
povertà, umiltà…=> ma come riconoscere Cristo nel peccatore? cosa ci rivela
di se stesso?
<<sembra infatti
che il peccatore abbia una natura tale che Cristo, assolutamente, non possa assumerla
in sé>>[1]: non è lui il senza
peccato?
=> la vicinanza di Cristo ai peccatori fa scandalo: <<Costui
riceve i peccatori e mangia con loro>>! <<non si accontenta di rivolgere loro sermoni e prediche>>[2]
=> <<E’ così
evidente la sua amicizia per chi commette peccato che la sua amicizia coi santi
sembra, al confronto relativamente ridotta; “Non sono venuto a chiamare i
giusti” egli dice “ma i peccatori”>>
cfr. la dracma perduta; la pecorella smarrita; il figlio
ribelle; cfr. il buon ladrone; Maddalena; Giuda “Amico”; cfr. Levi, Zaccheo…
·
Quale lezione ci
da Cristo? come leggere la sua identificazione col peccatore? <<Colui
che non conobbe peccato si fece peccato>>
(2 Cor 5,21)
=> nell’incarnazione, assumendo la natura umana, ha
assunto in se ogni uomo, anche il peccatore: <<Cristo è ancora presente nel peccatore nonostante il peccato: se fosse sufficiente
il peccato per scacciare Cristo dal peccatore, potremmo lasciarlo perdere…è un
uomo in uno stato di prova e a lui il nostro e suo salvatore è ancora legato
tramite un misterioso e reale vincolo di unità>>[3]:
non spezza la canna incrinata né il lucignolo fumigante!
=> <<Dunque c’è
Cristo vivo sotto le spoglie di un uomo che lo ha rifiutato>>[4]
·
l’amore per i peccatori è il più grande atto di
carità cristiana
Come fare? riconoscere nel peccatore il Cristo che grida
<<ho sete>>!
=> <<se ci
limitiamo a discutere col peccatore, oppure se unica nostra risposta a lui è il
nostro rifiuto, il nostro rapporto con lui non soltanto sarà inutile, ma ancor
peggio gli sarà dannoso>>[5]
=> <<Eppure
come è penoso vedere quanto i cristiani siano lontani dall’agire in questo
modo! e non comprendono neppure la necessità di agire in questo modo.
E’ troppo facile
convincere un uomo ad assistere a una funzione liturgica… dove si onora il
Signore nel Sacramento dell’altare, dove si rivive la sua figura nel sacerdote…
è facile riconoscerlo nella figura grandiosa di un santo…E’ difficile, invece,
convincere un uomo a mettere mano a un’opera tutta circondata di disonore. …
Siamo terribilmente
disposti a tenerci stretta la nostra fede abbandonando i peccatori a se stessi;
teniamo le finestre chiuse, facciamo qualche cinico apprezzamento e
dimentichiamo, così che l’attenzione alla domanda nascosta dei pagani e dei
pubblicani è attenzione al Signore, a colui che diciamo di voler servire
offrendogli quell’amicizia che egli da noi desidera. …
Tutta la devozione del
mondo verso l’ospite dell’ostensorio e tutta l’adorazione del mondo per quel
fanciullo puro, tra le braccia di una madre pura, sono nulla, se non contengono
pietà per e anime che disonorano Cristo: dietro la miseria e la morte dei loro
peccati sta, infatti, quel Cristo che è sacramento eucaristico, che dorme nella
culla di una stalla, che ci chiama in suo aiuto.
Ed è opportuno
ricordare, infine, che, se abbiamo pietà del Cristo nel peccatore, sapremo
avere pietà anche del Cristo che è in noi>>[6]
Ø
<<In una parola: dobbiamo fare con il
peccatore tutto il possibile, così come il Signore fa con noi ogni volta che
perdona il nostro peccato. Perdonare il peccato compiuto, così come speriamo
che il Signore perdoni il nostro: ecco il nostro lavoro>>.[7]
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