sabato 10 marzo 2012

SALVIAMO LA DOMENICA

Apparentemente sembra solo un piccolo provvedimento di economia in tempi di crisi.
In realtà è un permesso che scardina tutta la  nostra civiltà.
Mi riferisco all'autorizzazione di questo governo di poter lavorare e tenere aperti i negozi 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana: cioè sempre, giorno e notte, inclusi domeniche e feste.
Qualche testata cattolica   ha già alzato la sua voce di allarme: ad esempio la Bussola. Ma poche rispetto a quello che c'era da aspettarsi: quanto meno una rivoluzione.
Perché scardinare la domenica non è un fatto che riguarda solo quei pochi bigotti di cattolici che ancora si incaponiscono ad andare a messa la domenica e le feste comandate (i laici "adulti" già si sono emancipati da questa "imposizione") ma significa eliminare l'ultimo presidio a favore del primato della persona umana e della famiglia, se proprio non si vuol parlare di Dio.
E' la vittoria della logica del profitto su tutto: non importa che tu ti riposi, pensi a te stesso, ad altre tue dimensioni... quello che interessa è che faccia soldi.
La portata reale della cosa credo sia sotto gli occhi di tutti.
Potremmo scriverci sopra dei libri: ma credo che anche poche parole come le mie già siano sufficienti a delineare l'ulteriore sconfitta umana che ci siamo inflitti.
Già perché dicevano che questo doveva essere un governo cattolico o quantomeno vicino ai cattolici, visti i ministri cattolici che ci sono: ma, scusate, davvero ci sono ministri cattolici in questo governo?

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