giovedì 5 aprile 2012

Ai fratelli presbiteri

Mons. Moraglia, nel saluto ai suoi preti nel suo ingresso a Venezia li ha invitati ad un esame di coscienza, dicendo tra l'altro: "amiamo più le nostre reti e le nostre barche che non il pescare, la fatica e l’impegno della pesca (cfr Lc 5, 9). Fuori di metafora, si rischia d’amare più le opere, i titoli accademici, le nostre pubblicazioni, le strutture che abbiamo costituito e ci circondano e servono alla nostra attività pastorale che non il fine per cui quelle cose sono state costituite, ossia le anime. Il rischio è essere organizzatori, impresari, docenti, intellettuali, psicologi, assistenti sociali e non pastori".
In questo giovedì santo un augurio ai miei confratelli presbiteri perchè il Signore ci rende sempre degni di essere pescatori di uomini.

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