Siamo in tempi in cui l’ignoranza circa le realtà religiose,
specie anche da parte dei cristiani, e comunque circa eventi di storia che lo
si voglia o meno fanno parte de facto
del nostro patrimonio culturale, si sta travasando dalla sfera privata ( dove
non farebbe che il danno di un impoverimento culturale del soggetto) alla sfera
pubblica (dove invece i danni che gli ignoranti continuano a fare sono sempre
più gravi). E specie poi quando più che mera assenza di nozioni, è, oserei dire
quasi, ignoranza colpevole e ricercata da parte di chi per ruolo e mestiere
dovrebbe sapere e invece non sa (e se non si sa c’è l’obbligo dell’aggiornamento
e dello studio!) e piuttosto che riconoscere la propria ignoranza, dall’alto
della sua prosopopea “detta legge” come si suol dire e impone scelte di un
controsenso evidentissimo a chi abbia un minimo di ragionevolezza e,
soprattutto, onesta intellettuale! “Ignorantia docet” sottolineava un mio caro
insegnante di teologia quando qualcuno (fosse anche un rettore di università!)
invece che riconoscere umilmente la propria mancanza di conoscenza circa una
materia, saliva ancora più in alto sulla cattedra a pontificare su cose
sconosciute! E da lui ho appreso che spesso il più grande gesto di carità è
appunto far rilevare all’altro la sua ignoranza, perché ne diventi consapevole
e ne voglia uscire: Insegnare agli
ignoranti non è forse una delle sette opere di misericordia spirituale? E
oggi, per rimanere nel mio campo (ma ho la sensazione che anche in altri campi
la situazione non sia rosea), c’è una
grande ignoranza del fatto religioso sia da parte del mondo laico (quanti
strafalcioni in giornali e televisioni anche da parte di firme illustri!) sia
(il che è tragico) da parte del mondo cristiano-cattolico. E a volte ho il
grande dubbio che i laici siano ignoranti perché neanche noi cattolici
conosciamo e facciamo conoscere bene in cosa veramente noi crediamo, in cosa
speriamo, cosa amiamo! Altre volte mi sono riferito all’ignoranza circa le
Scritture sacre (e San Girolamo ricordava che ignorare le Scritture è ignorare Cristo) ma adesso purtroppo devo
rincarare la dose riguardo agli altri aspetti della fede cristiana: quanta
ignoranza circa la dottrina in campo sociale o morale! Chi sa quali sono
veramente i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa o della vera morale
ad esempio nei settori legati alla sessualità, all’affettività, ai nuovi
problemi della bioetica o delle biotecnologie? A volte neanche alcuni sacerdoti
in verità lo sanno: tanti problemi sono nuovi, ma proprio questo significa che
anche dopo essere usciti dal Seminario si deve continuare a studiare! Quando si
celebrava in latino si celiava dicendo che il prete novello alla prima Messa
cominciasse dicendo Introibo ad altare
Dei: vi saluto libri miei! Ma questo
è un lusso che oggi non ci si può più permettere a meno che non si voglia
ridurre il proprio ministero alla direzione di alcune pie pratiche buone forse
per altri tempi ma che adesso non aiutano a comprendere criticamente la
complessità del mondo e quindi anche il ruolo della Chiesa. Don Giussani ha detto che se a volte è il
mondo ad abbandonare la Chiesa
è dolorosamente vero che spesso è la
Chiesa che abbandona il mondo: nonostante l’alto magistero di
Giovanni Paolo II ho oggi veramente l’impressione che tra Chiesa e mondo lo
scollamento sia più che mai evidente e tragico! Papa Giovanni XXIII volle il
Concilio Vaticano II per aggiornare la Chiesa , cioè proprio
letteralmente per riportarla al passo con l’oggi: purtroppo a tutti i livelli
debbo confessare con amarezza che è sempre più facile rifugiarsi nel già fatto e già visto che certo da più
sicurezza (“se si è sempre fatto così perché cambiare?” si chiede) piuttosto
che aprirsi a ricercare vie nuove al soffio dello Spirito! Lo sperimento a
volte nel piccolo quando, tentando di far uscire il mio sparuto gregge da un
ghetto isolato e isolante, mi sento chiedere “ma lei dove li apprende queste
cose? Dove li trova? Perché gli altri nelle altre chiese non le dicono? Perché
celebra a volte in modo diverso?” Senza farmi giudice di nessuno purtroppo però
debbo rispondere che le apprendo nel più normale dei modi: giornali,
televisione (cum grano salis),
riviste specializzate e, per le celebrazioni, niente altro che le rubriche del Messale e dei Rituali (se
solo si avesse la pazienza di leggerle e studiarle e non solo la fantasia
esuberante per stravolgerle!). Così ogni volta debbo tranquillizzare i miei
parrocchiani che non siamo noi a sbagliare ad esempio le alzate e le sedute durante la Messa ma che forse in qualche altra parrocchia non
si sono ancora accorti che la Editio Typica Tertia del Messale Romano è stata promulgata dal Papa
nel 2003! Ma il ritardo di poco più di quattordici anni cosa volete che sia
davanti agli altri ritardi del mondo ecclesiale? Qualcuno si chiederà come un prete
possa affermare ciò, ma se volete è un mio modo per augurare alla Chiesa, alla
mia Chiesa che amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, che ritorni alla sua
vera essenza nello stare nel mondo. E
spero che sia un augurio condiviso anche da chi credente non è: perché se la Chiesa fa bene il suo
dovere certo il mondo ne risentirà in meglio! Credetemi!
CATHOLICA FORMA : Non basta dirsi cristiani. Il credere deve avere una forma. La forma cattolica è il modo in cui la sostanza della fede cristiana prende corpo nel cuore dei credenti. Questo spazio vuole essere un luogo per mostrare la bellezza della fede cattolica.
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