QDE: “si riafferma un principio fondamentale del sacramento
dell’ordine: esso non è conferito primariamente per la santificazione personale
del singolo, ma per il servizio alla Chiesa.”
ð rectius:
della Chiesa.
ð ON
14 “il presbiterato è quindi per il
ministero ecclesiale e non per una dignità personale”
Il prius ontologico: la Chiesa e il servizio che essa deve rendere al
mondo.
Prima del presbiterato c’è la Chiesa : cfr. LG 1: il
sacramento (segno e strumento) della salvezza di Cristo per tutto il genere
umano.
Cristo unico salvatore del genere umano => Chiesa, suo
Corpo, sacramento di salvezza.
La via della salvezza è una via sacramentale: è la
rivelazione dell’unica e grande Liturgia divina:
Liturgia = servizio per il popolo: Dio vuole far attingere
tutti alle sorgenti del suo amore
per il suo popolo il Padre manda il Figlio
per il suo popolo il Figlio dà la vita ed effonde lo Spirito
per gli uomini ancora oggi tramite la Chiesa e per mezzo dei
sacramenti è aperta a tutti gli uomini la possibilità di attingere con gioia
alle sorgenti della salvezza.
Salus animarum
suprema lex: il sacramento dell’ordine = “ordinatio ad”
ð la
Chiesa ministra di salvezza
ð i
presbiteri: ministri della Chiesa ministra
ð amministratori della salvezza di Cristo,
nella Chiesa.
ð Amministriamo
beni non nostri:
indisponibilità sui beni
responsabilità
ð Cfr. JEAN CORBON, Liturgia alla sorgente, p. 154+155
Dimensione cristologico-ecclesiale del presbiterato:
“in persona Christi” / “ad ministerium Ecclesiae”: due
aspetti inscindibili
ð Conformazione
a Cristo: l’ amoris officium
ð Dimensione
ecclesiale del ministero del presbiterato: al di là di ogni individualismo e
particolarismo.
ð Vocazione
al presbiterato: chiamata di Cristo nella Chiesa
ð Cfr.
la richiesta di ordinazione fatta a nome della Chiesa (Rito Ord.): “la Santa Madre Chiesa chiede…”
(vedi invece la professione dei consigli evangelici che parte dalla richiesta
personale del candidato).
ð
Non si tratta di compiere un cammino di
ascesi/vocazione personale in cui il presbiterato è un aspetto della
spiritualità personale, quanto di riconoscere una chiamata ad un servizio vero
e proprio nella Chiesa e a nome della Chiesa (e quindi in nome di
Cristo), in cui doni e carismi sono finalizzati al ministero: per questo mentre
la Chiesa è
pronta sempre a riconoscere ad ogni battezzato la possibilità di vivere una
forma di vita spirituale propria, sente il bisogno di indicare criteri cogenti
per il riconoscimento della vocazione sacerdotale.
ð
Basta sognare di voler diventare preti per
essere preti?
ð
La chiesa deve dire sempre di si a chi afferma
di avere la vocazione al presbiterato?
ð
Cfr. la Chiesa ha chiamato chi magari non riconosceva in
se alcuni segni: vedi Agostino, Ambrogio…
ð
E la santificazione personale? Il dovere e i
mezzi sono uguali per tutti: “con voi sono cristiano…”. (in questa dimensione
il prete deve avere una vita sacramentale come ogni battezzato).
ð
Ma allora il quid
del presbitero dov’è? E’ nel “pro vobis”: “per voi sono presbitero”
ð
E’ il pro vobis di Cristo (perché configurati a
Cristo)
ð
E’ il pro vobis della Chiesa (perché ministri
della Chiesa)
ð
“per loro consacro me stesso”: ci santifichiamo
aiutando gli altri ad essere santi, ci sacrifichiamo perché ognuno possa
offrire se stesso come sacrificio a Dio (cfr. Rm 12)
ð
La santificazione del presbitero si attua
attraverso l’esercizio del ministero
Il sacerdozio non è mai un dono pro me.
Il sacerdozio non è mai arpagmon - frutto di rapina
Pur essendo in me, nelle mie mani: “tu
sei la possibilità di una fonte dove essi hanno il diritto di dissetarsi dalle
loro fatiche.” (David Maria Turoldo).
E’ qualcosa da condividere, da
mettere a disposizione
ð
PASSIONE PER CRISTO
ð
PASSIONE PER LA CHIESA
Contro ogni illusione di
realizzazione/autorealizzazione (gli autoerotismi cerebrali!!!) personale:
il presbiterato non è la
coronazione di un mio sogno, quanto la consapevolezza di essere chiamati a
condividere il sogno di Dio: la salvezza dell’uomo.
Innamorati di Gesù: si = “tu lo
sai che ti voglio bene”
Ma la richiesta di amore non è
per un ripiegamento affettivo tra i due amanti: “se mi ami, pasci le mie
pecorelle”: è per il ministero, per la Chiesa.
Cfr. Presbyteri 2/2007 p. 152
In persona Christi
Verbum caro factum est: la legge dell’incarnazione
L’umanità: la nostra carne
“homo sum nihil humani alienum a
me puto”
Maturità umana: equilibrati
perché consapevoli dei nostri squilibri
Uomo tra gli uomini:
l’attenzione al destinatario
la cultura
ritornare a pensare: cfr.
Presbyteri 7/2007 p. 488
maturità intellettuale e serietà
dello studio
la fecondità della Parola: verbis
gestisque.
Secondo il cuore di Cristo:
venite a me…
“Cumannari è miegghju ri futtiri”: la tentazione e le tentazioni
Il potere:
non spadroneggiate sul gregge
C’è una “spiritualità” del presbitero?
Cfr. Presbyteri 2/2007 p. 152:
1. la Chiesa
locale: la Chiesa
che serviamo
ð imprescindibile
la diocesanità come matrice dell’essere in Cristo
ð la
rincorsa di altre spiritualità non è un segno positivo (cfr. Presbyteri 2/2004
p. 125)
ð no
al contenitore vuoto da riempire a piacere (presbiteri 2/2002 157)
2. Il vescovo: “Noi presbiteri…”:
3. Il collegio dei presbiteri: il corpo del vescovo (sic!)
Il servizio collegiale => per uscire dal protagonismo
individualista => L’obbedienza al presbiterio
Lavarsi i piedi gli uni gli altri
No alle fughe isolate… camminare col passo del più lento
4. La fraternità sacerdotale: non è bene che il prete sia solo
Presbiteri 2/2002 p. 133
5. l’inveramento della comunione: dall’ecclesiologia eucaristica ad una chiesa eucaristica
Preti, ossia dell’Eucaristia
1. per la realizzazione del Corpo di Cristo
“conficere sacramentum”
Edificare la chiesa
Realizzare la communio
2. Vivere il mistero posto nelle nostre mani
“vivi ciò che celebri”
3. vita eucaristica
L’eucaristia come forma del sacerdozio
Per una integrazione
La traditio sacerdotale: un prete è sempre figlio di … un prete!
DON LORENZO MILANI
Lettere, p. 46-47; 112-113-114 +133
DON PRIMO MAZZOLARI
Lettera sulla parrocchia p. 84+85, 94+95, 102
GIACOMO BIFFI
Le cose di lassù: innamorati del Christus totus (Cristo e il
suo corpo, la Chiesa )
BERNANOS, Diario di un
curato di campagna , p. 38 + 269+272+274
BERNANOS, L’impostura 78+81+82+84
GRAHAM GREEN, Il
potere e la gloria 274+275+276+277…282+285…290+303+305
NOVOSELOV, Lettere
agli amici, p. 32: il rinnovamento?
PARAZZOLI, per queste
strade familiari e feroci (risorgerò) 40+41+44: li perdiamo, l’essenziale
per un giovane prete 65
Non scandalizzarti della tua debolezza 89
Il sesso dei preti 134 + 159
L’imitazione di Cristo ? 247-248
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