martedì 1 aprile 2014

Presbiterato: vocazione al servizio ecclesiale

Can. 1025 § 2: che il candidato risulti utile per il ministero della Chiesa

QDE: “si riafferma un principio fondamentale del sacramento dell’ordine: esso non è conferito primariamente per la santificazione personale del singolo, ma per il servizio alla Chiesa.”

ð  rectius: della Chiesa.

ð  ON 14 “il presbiterato è quindi per il ministero ecclesiale e non per una dignità personale”

Il prius ontologico: la Chiesa e il servizio che essa deve rendere al mondo.

Prima del presbiterato c’è la Chiesa: cfr. LG 1: il sacramento (segno e strumento) della salvezza di Cristo per tutto il genere umano.

Cristo unico salvatore del genere umano => Chiesa, suo Corpo, sacramento di salvezza.

La via della salvezza è una via sacramentale: è la rivelazione dell’unica e grande Liturgia divina:

Liturgia = servizio per il popolo: Dio vuole far attingere tutti alle sorgenti del suo amore

per il suo popolo il Padre manda il Figlio

per il suo popolo il Figlio dà la vita ed effonde lo Spirito

per gli uomini ancora oggi tramite la Chiesa e per mezzo dei sacramenti è aperta a tutti gli uomini la possibilità di attingere con gioia alle sorgenti della salvezza.

Salus animarum suprema lex: il sacramento dell’ordine = “ordinatio ad”

ð  la Chiesa ministra di salvezza

ð  i presbiteri: ministri della Chiesa ministra

ð  amministratori della salvezza di Cristo, nella Chiesa.

ð  Amministriamo beni non nostri:

            indisponibilità sui beni

            responsabilità

ð  Cfr. JEAN CORBON, Liturgia alla sorgente, p. 154+155

Dimensione cristologico-ecclesiale del presbiterato:

“in persona Christi” / “ad ministerium Ecclesiae”: due aspetti inscindibili

ð  Conformazione a Cristo: l’ amoris officium

ð  Dimensione ecclesiale del ministero del presbiterato: al di là di ogni individualismo e particolarismo.

ð  Vocazione al presbiterato: chiamata di Cristo nella Chiesa

ð  Cfr. la richiesta di ordinazione fatta a nome della Chiesa (Rito Ord.): “la Santa Madre Chiesa chiede…” (vedi invece la professione dei consigli evangelici che parte dalla richiesta personale del candidato).

ð  Non si tratta di compiere un cammino di ascesi/vocazione personale in cui il presbiterato è un aspetto della spiritualità personale, quanto di riconoscere una chiamata ad un servizio vero e proprio nella Chiesa e a nome della Chiesa (e quindi in nome di Cristo), in cui doni e carismi sono finalizzati al ministero: per questo mentre la Chiesa è pronta sempre a riconoscere ad ogni battezzato la possibilità di vivere una forma di vita spirituale propria, sente il bisogno di indicare criteri cogenti per il riconoscimento della vocazione sacerdotale.

ð  Basta sognare di voler diventare preti per essere preti?

ð  La chiesa deve dire sempre di si a chi afferma di avere la vocazione al presbiterato?

ð  Cfr. la Chiesa ha chiamato chi magari non riconosceva in se alcuni segni: vedi Agostino, Ambrogio…

ð  E la santificazione personale? Il dovere e i mezzi sono uguali per tutti: “con voi sono cristiano…”. (in questa dimensione il prete deve avere una vita sacramentale come ogni battezzato).

ð  Ma allora il quid del presbitero dov’è? E’ nel “pro vobis”: “per voi sono presbitero”

ð  E’ il pro vobis di Cristo (perché configurati a Cristo)

ð  E’ il pro vobis della Chiesa (perché ministri della Chiesa)

ð  “per loro consacro me stesso”: ci santifichiamo aiutando gli altri ad essere santi, ci sacrifichiamo perché ognuno possa offrire se stesso come sacrificio a Dio (cfr. Rm 12)

ð  La santificazione del presbitero si attua attraverso l’esercizio del ministero

Il sacerdozio non è mai un dono pro me.

Il sacerdozio non è mai arpagmon - frutto di rapina

Pur essendo in me, nelle mie mani: “tu sei la possibilità di una fonte dove essi hanno il diritto di dissetarsi dalle loro fatiche.” (David Maria Turoldo).

E’ qualcosa da condividere, da mettere a disposizione

ð  PASSIONE PER CRISTO

ð  PASSIONE PER LA CHIESA

Contro ogni illusione di realizzazione/autorealizzazione (gli autoerotismi cerebrali!!!) personale:

il presbiterato non è la coronazione di un mio sogno, quanto la consapevolezza di essere chiamati a condividere il sogno di Dio: la salvezza dell’uomo.

Innamorati di Gesù: si = “tu lo sai che ti voglio bene”

Ma la richiesta di amore non è per un ripiegamento affettivo tra i due amanti: “se mi ami, pasci le mie pecorelle”: è per il ministero, per la Chiesa.

Cfr. Presbyteri 2/2007 p. 152

In persona Christi


Verbum caro factum est: la legge dell’incarnazione

L’umanità: la nostra carne

“homo sum nihil humani alienum a me puto”

Maturità umana: equilibrati perché consapevoli dei nostri squilibri

Uomo tra gli uomini:

l’attenzione al destinatario

la cultura

ritornare a pensare: cfr. Presbyteri 7/2007 p. 488

maturità intellettuale e serietà dello studio

la fecondità della Parola: verbis gestisque.

Secondo il cuore di Cristo:

venite a me…

“Cumannari è miegghju ri futtiri”: la tentazione e le tentazioni


Il potere:

non spadroneggiate sul gregge

C’è una “spiritualità” del presbitero?


Cfr. Presbyteri 2/2007 p. 152:

1. la Chiesa locale: la Chiesa che serviamo


ð  imprescindibile la diocesanità come matrice dell’essere in Cristo

ð  la rincorsa di altre spiritualità non è un segno positivo (cfr. Presbyteri 2/2004 p. 125)

ð  no al contenitore vuoto da riempire a piacere (presbiteri 2/2002 157)

2. Il vescovo: “Noi presbiteri…”:


3. Il collegio dei presbiteri: il corpo del vescovo (sic!)


Il servizio collegiale => per uscire dal protagonismo individualista => L’obbedienza al presbiterio

Lavarsi i piedi gli uni gli altri

No alle fughe isolate… camminare col passo del più lento

4. La fraternità sacerdotale: non è bene che il prete sia solo


Presbiteri 2/2002 p. 133

5. l’inveramento della comunione: dall’ecclesiologia eucaristica ad una chiesa eucaristica


Preti, ossia dell’Eucaristia


1. per la realizzazione del Corpo di Cristo


“conficere sacramentum”


Edificare la chiesa


Realizzare la communio


2. Vivere il mistero posto nelle nostre mani


“vivi ciò che celebri”

3. vita eucaristica


L’eucaristia come forma del sacerdozio

Per una integrazione

La traditio sacerdotale: un prete è sempre figlio di … un prete!


DON LORENZO MILANI

Lettere, p. 46-47; 112-113-114 +133

DON PRIMO MAZZOLARI

Lettera sulla parrocchia p. 84+85, 94+95, 102

GIACOMO BIFFI

Le cose di lassù: innamorati del Christus totus (Cristo e il suo corpo, la Chiesa)

BERNANOS, Diario di un curato di campagna , p. 38 + 269+272+274

BERNANOS, L’impostura 78+81+82+84

GRAHAM GREEN, Il potere e la gloria 274+275+276+277…282+285…290+303+305

NOVOSELOV, Lettere agli amici, p. 32: il rinnovamento?

PARAZZOLI, per queste strade familiari e feroci (risorgerò) 40+41+44: li perdiamo, l’essenziale per un giovane prete 65

Non scandalizzarti della tua debolezza 89

Il sesso dei preti 134 + 159

L’imitazione di Cristo ? 247-248

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