ALCUNE PREMESSE:
1. Etica filosofica…
l’etica
filosofica prende l’avvio dalla ragione umana e da una idea-principio fondativo
dell’agire umano indicato come “bene” (e il cui risvolto negativo è indicato
come “male”). Lungo la storia abbiamo avuto varie etiche filosofiche:
Ø Platonismo: la ricerca del
bene (idea della perfezione assoluta) in dimensione personale e comunitaria;
Ø Aristotele: l’eudemonismo
etico (ricerca della felicità come il bene massimo per l’uomo);
Ø Stoicismo: vivere
conformemente alla natura secondo la ragione (il logos umano partecipa del
logos divino = legge naturale);
Ø Kant: l’autonomia della morale
e l’imperativo categorico
Ø Hegel e l’idealismo: il
dispiegarsi nella storia dei valori dello spirito
2) … ed ethos
cristiano
l’ethos cristiano prende l’avvio dalla
riflessione biblica: non presenta una trattazione sistematica dell’agire morale
Ø Ebraismo e cristianesimo non
si possono considerare “religioni” in senso stretto (se non per la loro
manifestazione esterna, fenomenologica) ma sono fondati su una
“esperienza di fede”: Cristianesimo ed
ebraismo: => fede vissuta nella storia come risposta al Dio che si rivela
Ø Il punto di partenza: l’esperienza di Israele del
“Dio-con-noi”
Ø Ortodossia (il giusto credere)
e ortoprassi (una vita giusta): due facce di una stessa medaglia.
Ø Bibbia: non un trattato
di teologia, ma la testimonianza dell’esperienza di Israele e delle sua
riflessione sul suo rapporto con Dio.
1. L’ALLEANZA: TRA OBBEDIENZA E INFEDELTÀ
1) L’esperienza
fondativa:
Dio
propone a Israele di diventare suo “partner” => gli dimostra la sua fedeltà
nello stargli accanto anche nei momenti difficili (cfr. schiavitù e liberazione
pasquale) => richiede a Israele altrettanta fedeltà => decalogo come
patto di alleanza: <<voi
sarete il mio popolo, io sarò il vostro Dio>> => “obbedienza” come
fedeltà al patto (cfr. Shemà Israel: ascolta Israele…)
2) La
scelta etica di fondo: opzione fondamentale per Dio!
ð spazio della morale: tra chiamata divina e
risposta umana
ð spazio del libero arbitrio
3) moralità
= “fare il bene/evitare il male” = fare ciò che Dio vuole/non fare ciò
che Dio non vuole
ð fedeltà “morale”
dell’uomo nei riguardi di Dio
ð è bene ciò che Dio ha
stabilito che sia bene, è male ciò che si oppone al bene stabilito da Dio.
ð immoralità = idolatria =>
Maligno = chi rifiuta Dio, chi si oppone a Dio => peccato = infedeltà a Dio
4) Cosa
è bene?
il
Dio che libera e sceglie Israele è il Dio creatore, il Dio unico: <<E Dio vide che ciò era buono>>! =>
il bene è l’ordine della creazione => la creazione è riflesso della bonta
stessa di Dio! Dio è il bene/buono: l’uomo decidendosi per Dio di fatto sceglie
il bene (e viceversa) => può farlo perché fatto a immagine e somiglianza di
Dio (legge naturale e coscienza) => Superamento della dialettica eteronomia-autonomia
della legge morale: se il Dio salvatore-legislatore è anche il Dio creatore
allora i principi etici fondamentali sono anche i valori della legge naturale
iscritta nel cuore di ogni uomo
Nota: bene-male, non
simmetricamente equivalenti
ð il male è mancanza di bene (S.
Agostino: <<carentia entis in subiecto cui debetur>>)
ð il male fa ricadere la
creazione nel caos.
ð Malvagio = stolto: non sa
cogliere il bene/ordine di Dio della creazione
ð peccato come fallimento della propria esistenza nell’ordine della
creazione
Ø fondazione storica della
norma: <<Io sono il Dio che ti ha fatto uscire… osserva…>>
Ø fondazione
antropologica-naturale della norma: la Torà come Sapienza ordinatrice
(architetto) della creazione (legge naturale, nel cosmo e nell’uomo)
Ø “cuore”(intelligenza e
volontà) come luogo della osservanza della norma etica, delle scelte tra bene e
male (due cuori!!!) => superamento del legalismo => la vita morale deve
essere riflesso della vita interiore => contro ipocrisia => culto subordinato
alla morale (cfr. il profetismo)
Ø l’autenticità della vita
morale continuamente sottoposta al rischio del fallimento
Ø conversione (meta-noia=cambiamento
di mentalità).
2. LA RIFLESSIONE SAPIENZIALE
La
crisi della moralità tradizionale fondata sull’idea della retribuzione:
fai il bene e sarai premiato, fai il male e sarai punito…
=>
Giobbe: la moralità non può essere fondata su una visione
cosmico-antropologica ma in una visione teo-logica: l’unico motivo per compiere
il bene è la fede nella alterità (= santità) di Dio! Dio non può essere
concepito solo come fonte dell’ordine mondano ma ha una “sua sapienza” che può
essere colta non attraverso l’osservazione del mondo e della sua perfezione
(cfr. cinque vie di San Tommaso!!!) né attraverso la proiezione di progetti
antropologici sull’agire umano (cfr. il rifiuto della teodicea da parte di
Giobbe) ma solo attraverso la sua auto-rivelazione.
=>
Qoelet: al di là dell’apparente relativismo, l’invito a godere delle
gioie vere della vita Qoelet si presenta come il vero saggio, capace di
cogliere la vera sapienza divina anche nella sua apparente contraddittorietà.
La posizione del Qoelet è all’opposto dell ybris
greca: il vero sapiente è il pio!
=>
Siracide e Sapienza: l’atteggiamento fondamentale = timore/amore per il Signore
=> rifiuto dell’ingiustizia e amore attivo per il prossimo => la sapienza
divina sarà svelata al giusto dopo la morte.
L’uomo
empio? Il nichilista che chiama bene il male e male il bene!
Ø remunerazione intramondana
=> remunerazione ultraterrena => prospettiva escatologica
Ø rimane una domanda: ammessa la
rivelazione escatologica definitiva inchi si comprenderà pienamente il progetto
di Dio e il suo agire, se intanto l’uomo è nella storia ed è chiamato a
scegliere la giustizia e rinnegare l’empietà, con quali strumenti può fare
queste scelte? se il bene (e il male) sono fondati da Dio come essere sicuri di
quale sia realmente il suo volere?
3. LA RIVELAZIONE DI DIO IN GESÙ CRISTO
1) Cristo
come pienezza della rivelazione di Dio:
Ø Matteo: Gesù vera Torà =
<<vi è stato detto ma io vi dico…>>
Ø Luca: Gesù sapienza del Padre
= cfr. Gesù fra i dottori del tempio
Ø Giovanni: Gesù logos incarnato
= <<Dio nessuno l’ ha mai visto, il Figlio ce lo ha spiegato>>
Ø Paolo: la vita nuova grazie al
Figlio nello Spirito
2) non
l’abolizione della Torà ma il suo compimento: <<non crediate che sia venuto ad abolire al legge ma a portarla a
compimento>>
ð la Torà come pedagogo, guida
per prendere consapevolezza della propria umanità e del proprio peccato e della
necessità della grazia
ð Legge come strumento per
vivere nella libertà dello Spirito le varie situazioni storiche della vita nei
vari stati di vita
ð cfr. ripresa elenco vizi e
virtù (stoicismo) ma riletti sotto la luce della carità cristiana => cfr.
Inno alla carità
4. LA GIUSTIZIA SUPERIORE DEL
REGNO: <<cercate
il Regno di Dio e la sua giustizia>>
Ø Cristo annuncia la radicale
alterità di Dio e del suo agire (e quindi del suo giudicare: cfr. Mt 25)
Ø la predilezione di Dio per i
poveri (i peccatori e gli emarginati, scarti e diversi) che sono i destinatari
dell’azione benefica di Dio)
Ø giustizia manifestata dalle
opere buone
Ø giustizia espressa nel comandamento
massimo (amerai il Signore tuo Dio… il prossimo…) e nuovo (amatevi
come io vi ho amato: dare la vita fino al perdono e all’amore per i nemici).
Ø la vita nuova come culto
spirituale, Loghikè latreia, cfr. Rm 12.
5. LA SEQUELA COME CIFRA
DELL’ETHOS CRISTIANO
Cosa
è giusto per Gesù? <<maestro, che
debbo fare per avere la vita eterna?>>
·
<<osserva i comandamenti…
·
…poi vieni e seguimi>>
ð Se ebraismo e cristianesimo
come qualsiasi esperienza umana ricomprendono necessarie premesse etiche, a
partire da quella fondamentale “persegui il bene, evita il male”, tuttavia non
si possono considerare come esperienze etiche alla pari con altre scuole filosofiche:
la riduzione del cristianesimo ad etica ne snaturerebbe intimamente la sua
essenza!
ð Se si può concordare che il
bonum è l’uomo in quanto tale ed è bene quanto favorisce l’uomo e la sua
realizzazione integrale e la promozione della sua dignità, il problema nasce
dalla contrapposizione di visioni antropologiche diverse per cui riesce
difficile concordare su quale sia la vera essenza dell’uomo: la domanda più che
sul bene e sul male deve essere spostata su cosa è l’uomo! Per il cristianesimo
l’uomo come typos dell’ethos è Cristo stesso!
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