O Padre, tu
hai voluto oggi che i giovani fratelli
eritrei che ci hanno lasciato, morendo sulla spiaggia alla ricerca di una vita
migliore, lontano dalla loro casa e dalle loro famiglie
siano oggi
coloro che ci riuniscono.
Raccolti
dalla nostre occupazioni in cui ogni
giorno siamo dispersi,
siamo qui
riuniti al di là di ogni distinzione di lingua, di razza o di fede:
ora il
pensiero della loro tragica morte ci ha
fatti sostare in silenzio e in preghiera
per aprirci
al dolore gli uni degli altri.
Dio di ogni
novità, ti affidiamo questi nostri giovani fratelli, chiamati
improvvisamente nel fiore della vita, accoglili
come Padre nella tua casa;
noi ti
preghiamo: dona loro la felicità che li attende: l’eterna giovinezza.
Tu che sei
il Dio dei vivi e dei morti, ascolta la nostra preghiera anche per gli altri
fratelli superstiti che ora piangono la sorte dei loro compagni di viaggio,
perché
possano vivere il momento della prova come strada che conduce
a significati autentici e profondi per l’esistenza, nell’esperienza
della nostra accoglienza e dell’amore vicendevole.
Ma oggi ti
preghiamo anche per tutte le vittime
innocenti, uccise dalla fame,
dalla
miseria, dalla guerra, per tutte le vittime dell’odio e della violenza,
per i morti
senza volto, senza voce e senza nome,
perché tu,
Padre della vita accolga il sangue innocente
sparso
sulla terra da Abele fino all’ ultimo uomo:
perché il
loro sacrificio ci risparmi la follia di ogni genere di nuovi conflitti
e il mondo
ritrovi le strade della pace, della concordia, della solidarietà,
E ti
preghiamo ancora per questo nostro mondo, spesso distratto e attirato da ciò
che non dura,
per gli
uomini del nostro tempo: spesso schiavi di un materialismo che tutto
appiattisce, lacerati da tante divisioni a causa dell’egoismo che infiacchisce
ogni costruttivo dialogo, per coloro che si illudono di tenere per sé la vita
nell’individualismo che divide, nell’indifferenza che fa morire i rapporti, perch
coloro che strumentalizzano gli altri per i loro fini, per coloro che
calpestano la dignità umana e rendono schiavi i fratelli, affinchè vincano le resistenze alla chiamata all’amore
e al dono di sé e si aprano alla riconciliazione, al perdono, als ervizio a i
fratelli.
O Dio che
in Cristo che ha preso su di sé il dolore di tutta l’umanità e che giudicherà ogni uomo in base all’amore che si è fatto azione e
vita, rendi ognuno di noi operatori fattivi di carità in mezzo ai fratelli,
Tu, che
riservi ai tuoi figli un regno di luce e di pace,
guarda a
noi ancora in cammino sulle strade della vita:
fa' che la
fede nella nuova creazione
ci renda
operosi costruttori di bene e di pace
nell'attesa del ritorno alla tua casa.
Amen.
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