sabato 30 gennaio 2016

Sulla stupidità

Confesso che più passa il tempo più debbo ricredermi sulla facilità dei rapporti umani. Certo, in gioventù si è portati a idealizzare i rapporti di amicizia o comunque più in generale ci si fa un punto d’onore nel voler fondare qualsiasi rapporto con l’altro, amico o nemico, simpatico o antipatico, su una base di schiettezza e di sincerità. Almeno questa è stata la mia scelta : di impostare i rapporti ad una onestà di fondo con  tutti, sforzandomi di credere che l’altro partisse pure da una scelta analoga. Purtroppo constato giorno dopo giorno che le persone che hanno il coraggio di dire realmente quello che pensano diminuiscono sempre di più. O per opportunismo o perché sopraffatti dai pregiudizi : in ogni caso il risultato è sempre quello : si pensa di fare un dialogo, in realtà si sta parlando davanti ad un sordo della peggiore specie, quello che non vuol sentire perché il discorso non gli conviene. E queste sono le esperienze più frustranti, perché davanti ad un avversario che ti attacca direttamente tu puoi opporre le tue ragioni, ma davanti a chi si chiude davanti a te in modo ottuso che fare ? Mi sono perciò ritrovato nel seguente passo di un grande teologo che diede fra l’altro prova di grande coraggio civile partecipando alla Resistenza contro Hitler e per questo condannato all’impiccagione Dietrich Bonhoeffer che in Resistenza e resa scrive :
“Per il bene, la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Contro il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza...Ma contro la stupidità non abbiamo difese.
Qui non si può ottenere nulla, né con le proteste né con la forza ; le motivazioni non servono a niente.
Infatti ecco il principio su cui si fonda lo stupido, come scrive ancora Bohoeffer : ‘Ai fatti che sono in contraddizione con i pregiudizi personali semplicemente non si deve credere’ - in questi casi lo stupido diventa addirittura scettico - ‘e quando sia impossibile sfuggire ad essi, possono essere messi semplicemente da parte come casi irrilevanti.’
Nel far questo lo stupido...si sente completamente soddisfatto di sé ; anzi, diventa addirittura pericoloso, perché con facilità passa rabbiosamente all’attacco. Che fare dunque ? ecco il consiglio del nostro teologo : E’ necessario essere più guardinghi nei confronti dello stupido che del malvagio. Non tenteremo di persuadere con argomentazioni lo stupido : è una cosa senza senso e pericolosa. Se vogliamo trovare il modo di spuntarla con la stupidità, dobbiamo cercare di conoscerne l’essenza. Una cosa è certa, che si tratta essenzialmente di un difetto che interessa non l’intelletto ma l’umanità di una persona. Ci sono uomini straordinariamente elastici dal punto di vista intellettuale che sono stupidi, e uomini molto goffi intellettualmente che non lo sono affatto. Da che deriva dunque la stupidità ? Così continua il nostro : Ci accorgiamo con stupore in certe situazioni nelle quali si ha l’impressione che la stupidità non sia un difetto congenito ma piuttosto che in determinate circostanze gli uomini...si lascino rendere tali. L’uomo rinuncia così ...ad assumere un atteggiamento personale davanti alle situazioni che si presentano. Il fatto che lo stupido sia spesso testardo non deve ingannare sulla sua ... indipendenza. Parlandogli ci si accorge addirittura che non si ha a che fare direttamente con lui personalmente ma con slogan, motti ecc. da cui egli è dominato.

Ecco allora il punto : lo stupido è l’uomo che ha rinunciato a pensare con la sua testa. E purtroppo - e come vorrei che il mio fosse un giudizio temerario - oggi di stupidi che hanno rinunciato a pensare in proprio e si sono fatti schiavizzare da mode e slogan e frasi fatte ce ne sono più di quanto si immagini. I miei lettori mi scuseranno questo atto di autocompiacimento : se c’è qualcosa che ha guidato nella mia vita le mie azioni è il credere veramente a quanto promesso dal Cristo : “La verità vi farà liberi”. E per me sempre la ricerca della verità, nella assunzione delle proprie responsabilità è quella che dà pienezza di senso alla propria umanità, costi quello che costi. Già, la responsabilità : il sentire che tu sei “responso habilis”, chiamato cioè a dare risposta, conto e ragione delle tue scelte davanti ad un Altro. Giustamente è stato detto che se non c’è Dio tutto è lecito, perché l’uomo non deve dare più conto delle proprie azioni a nessuno, specie quando la giustizia o la morale  umana non chiedono più conto di niente. E dai fatti recenti di cronaca ce ne stiamo accorgendo : si parla di ragazzi, persone, definite normali e poi si scoprono dei mostri : il fatto è che quello che a noi  sembra normalità è spesso stupidità.  Come uscirne ? Concordo ancora con Bonhoeffer : “La Bibbia, affermando che il timore di Dio è l’inizio della sapienza dice che la liberazione interiore dell’uomo alla vita responsabile davanti a Dio è l’unica reale vittoria sulla stupidità.”  E ritornare al gusto “sapienziale” della vita significa riscoprirne i valori più profondi, a partire dall’opposto della stupidità che è l’interiorità. Ma di questo parleremo un'altra volta.

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